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Ardha Matsyendrâsana

Una postura che tonifica la spina dorsale e rinforza tutta la muscolatura della colonna vertebrale

Ardha Matsyendrâsana
08 agosto 2006

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Glossario sanscrito

Il nome

Si narra che un giorno un pesce si trovasse a passare nei pressi di una caverna, dove rimase affascinato dalla voce melodiosa del dio Siva che in quel momento era intento ad illustrare alla sua amata sposa Parvati i misteri dello Yoga; una volta accortosi che il pesce aveva ascoltato i segreti insegnamenti, Siva, spruzzando dell'acqua su di esso, gli donò forma divina trasformandolo in Matsyendra, ovvero il «signore dei pesci»; da allora Matsyendra tramandò in gran segreto le tecniche apprese divenendo così il primo yogin.

Ardha significa «metà»: questa posizione è dunque la versione semplificata di Matsyendrâsana, che prende il nome ed è dedicata a questo grande rishi.

La tecnica

Sedersi sul pavimento con le gambe distese dinnanzi a sé, le palme delle mani appoggiano a terra, le dita sono unite e puntano in avanti; piegare il ginocchio destro, sollevare la gamba destra e poggiare il piede destro a fianco del lato esterno della coscia sinistra in modo che il lato destro della caviglia destra tocchi il lato esterno della coscia sinistra e che lo stinco destro sia perpendicolare al terreno; piegare ora la gamba sinistra portando il tallone verso il perineo, mantenendo il dorso del piede, il ginocchio ed entrambi i glutei a contatto con il terreno.

Cercando di mantenere la colonna vertebrale eretta e la linea delle spalle parallela al suolo, ruotare il tronco verso destra con un'espirazione, fino a portare l'ascella sinistra oltre il ginocchio destro; gli adepti avanzati potranno piegare il gomito sinistro portando il polso dietro la schiena all'altezza della vita, mentre chi non ne ha la possibilità può afferrare la caviglia destra con la mano sinistra. Se non si riesce a mantenere la schiena eretta o i glutei a contatto con il suolo è possibile utilizzare una coperta ripegata come supporto su cui sedersi per agevolare una corretta torsione.

Sollevare il braccio destro fissando la punta delle dita quindi, sfruttando il braccio sinistro come leva contro la gamba destra, cercare di ruotare al massimo il tronco verso destra senza utilizzare i muscoli della schiena, muovendo contemporaneamente il braccio, il tronco ed infine la testa.

Portare il braccio destro dietro la schiena, piegare il gomito ed afferrare il polso sinistro oppure, nel caso non fosse possibile, poggiare il palmo destro a terra vicino ai glutei con le punte delle dita rivolte all'indietro, tendere il gomito e sostenere il corpo.

La testa può essere ruotata verso sinistra, fissando lo sguardo al di sopra della spalla sinistra e accentuando la torsione, oppure verso destra, fissando lo sguardo al centro fra le sopracciglia; in entrambi i casi il mento rimane alto, la testa dritta.

Per uscire dalla posizione liberare le mani, inspirare e ritornare alla posizione di partenza sollevando il piede destro, distendendo la gamba destra ed infine la sinistra; ripetere quindi dalla parte opposta.

Mantenere l'âsana fino ad un minuto per lato respirando profondamente; inizialmente la respirazione risulterà corta e veloce a causa della compressione del diaframma, ma con la pratica tenderà a normalizzarsi.

Effetti della posizione

Ardha Matsyendrâsana tonifica la spina dorsale e previene la sacralizzazione della quinta vertebra lombare, inoltre rinforza ed allunga tutta la muscolatura della colonna vertebrale. Allevia mal di schiena di varia natura, lombalgie e dolori ai fianchi.

La compressione alternata del ventre stimola la milza, il fegato, gli altri organi addominali e le surrenali, inoltre, se si inizia dal lato destro come descritto, viene stimolata la peristalsi intestinale e ridotta la costipazione.

Controindicazioni

La posizione deve essere evitata dalle donne che si trovano oltre il terzo mese di gravidanza. E' necessaria inoltre una guida esperta in caso di sciatica, ernia del disco, ipertiroidismo ed ulcera peptica.

di redazione yoga.it

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